L’IMPRESA DELLE MERAVIGLIE

Laboratorio ottico varesino, gli artigiani che “ci hanno visto lungo”

Sette anni fa, un impresa artigiana di ottica ha fatto una scelta costosa: investire sul futuro della loro tecnologia. E’ stata la loro scelta vincente.

E’ proprio il caso di dire che “ci hanno visto lungo” gli artigiani del Laboratorio Ottico Varesino, impresa varesina oggi leader nel mercato italiano “no brand” nella produzione di lenti oftalmiche per elevate diottrie e fuori gamma. Nel loro laboratorio si producono lenti speciali e personalizzate: per esempio, anche lenti progressive e bifocali, applicazioni speciali per lenti da vista come le maschere subacquee e gli occhialini da nuoto e lenti – sempre graduate – avvolgenti per linee “sport and fashion”. E il loro punto di forza è stato, ed è ancora, l’innovazione: «Quando, 7 anni fa, di fronte alla tecnologia d’avanguardia che si affacciava sul nostro mercato abbiamo dovuto decidere se acquisirlano, considerandola una bolla o il nostro futuro, abbiamo scommesso sul futuro. Cioè sull’innovazione.

E così abbiamo rivoluzionato l’azienda investendo in tecnologia, in primis con impianti completamente nuovi. Era la scelta giusta. Per capirci: se fossimo un’azienda che produce televisori allora siamo passati dal tubo catodico all’LCD, con tutti i cambiamenti produttivi e gli acquisti di macchinari conseguenti».  Le lenti, soprattutto quelle progressive, hanno fatto uno straordinario salto di qualità con la nuova tecnologia (che, per la cronaca, si chiama “FreeForm”): che ha permesso di eliminare difetti e aberrazioni nella vista, e di personalizzare le lenti a seconda dell’uso dinamico o statico, per l’impiegato o lo sportivo che ne fa l’utente. Il Laboratorio Ottico Varesino nasce nel 1980, quando Daniele De Nardi, Paolo Corbetta e Mario De Nardi rilevano un’azienda del settore esistente fin dagli anni ‘40. Mario entra in questa azienda nel 1943 come garzone, diventando poi responsabile di produzione e depositario del “sapere” trasferito poi a Daniele e Paolo che oggi continuano l’attività del laboratorio, insieme a 11 collaboratori (quasi tutti giovani) ed alcune collaborazioni esterne. Grazie a questa scelta, la crisi non li ha piegati: Daniele De Nardi e Paolo Corbetta possono continuare a essere sereni e realisti come lo sono gli imprenditori che sanno che non possono mai fermarsi e accontentarsi. In realtà oltre a essere un bene necessario per la salute, le lenti sono anche anche un prodotto di nicchia, e quindi “indispensabile”. E’ anche per questo che resistete alla crisi? «Sì, ma non basta. Le nostre lenti ad altissima diottria sono prodotti fuori gamma che possono essere realizzate solo grazie a macchinari ad altissima tecnologia. Abbiamo, unici in Italia, impianti d’avanguardia e software speciali per gestirle. Ma anche questo non basta per fare le nostre lenti. Serve l’artigianalità».

Cosa c’è di ‘artigiano’ in tutta questa tecnologia?

«Il know-how. Sappiamo come si fa. Sappiamo cosa chiedere alle macchine quando dobbiamo realizzare qualcosa di unico e personalizzato. Sappiamo farle “sbagliare” quando ènecessario. Saper gestire la tecnologia è il nostro valore aggiunto: senza questo andrebbe perduta la nostra professionalità. Perché bisogna uscire dalle regole per creare».

La professionalità: dove la si trova?

«Investendo in essa, il che significa fare continui aggiornamenti. Trovarla è più difficile.

Le scuole specializzate che formano operatori ottici o, ancor meglio, periti ottici sono sempre meno anche nella nostra provincia, che pochi anni fa poteva vantarsi di avere un vero e proprio distretto ottico. E così alla fine la scuola è l’azienda».

Per continuare nella ricerca, come vi comportate?

«La prima direzione della ricerca è quella dei materiali. Che devono essere sempre innovativi perché lo siano anche i prodotti. Ci forniamo interamente dall’estero di semilavorati che sono costituiti per il 30% da vetri minerali speciali provenienti da USA, Germania e Francia e per il 70% da materiali organici sofisticati dal Giappone e Sud Corea. C’è poi la ricerca di nuove tecnologie. Una ricerca che non si ferma mai».

Da dove arrivano gli stimoli alla crescita e allo sviluppo?

«E’ direttamente dal mercato che ci arrivano spunti e i pungoli per migliorarci. Un mercato sollecitato a sua volta dalla ricerca medico-scientifica che permette di effettuare analisi visive sempre più sofisticate e quindi prescrizioni ottiche più elaborate. La sfida è riuscire a rispondere in modo sempre più preciso e personalizzato.

In un mondo così di nicchia, chi sono i vostri concorrenti?

«Paradossalmente, i nostri più importanti clienti sono anche i più importanti competitor. Noi siamo Davide, e le multinazionali dell’ottica sono da una parte Golia, dall’altra dei nostri buoni clienti quando si rivolgono a noi per prodotti particolari perché complatano la loro gamma di produzione. Ed è proprio attraverso il confronto serrato con loro che possiamo migliorarci, creando sinergie e partnership. Questa è la chiave per trovare sbocchi sui mercati sempre più ampi»

Quali sono le vostre aspirazioni e le principali difficoltà che incontrate?

«Vorremmo fare di più, produrre di più, ampliare i nostri impianti. E soprattutto, vorremmo raccogliere la sfida dei mercati esteri: al momento il nostro mercato è infatti totalmente Italiano».

di [email protected]   Pubblicato il 08 agosto 2014

potete leggere l’articolo integrale al seguente Link:

http://www3.varesenews.it/economia/laboratorio-ottico-varesino-gli-artigiani-che-ci-hanno-visto-lungo-294231.html

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