PROSPETTIVE D’IMPRESA

Quando, 5 anni fa, di fronte alla tecnologia d’avanguardia che si affacciava sul nostro mercato abbiamo dovuto decidere se considerarla una bolla o il nostro futuro, abbiamo scommesso sul futuro. Cioè sull’innovazione. E così abbiamo rivoluzionato l’azienda investendo in tecnologia e professionalità. Era la scelta giusta. Per capirci: se fossimo un’azienda che produce televisori siamo passati dal tubo catodico all’LCD”. E’ il caso di dire che ci hanno visto lungo (e prima di altri). Il Laboratorio Ottico Varesino è oggi leader nel mercato italiano ed europeo no brand nella produzione di lenti oftalmiche per elevate diottrie. Produce anche lenti progressive e bifocali, applicazioni speciali come le maschere subacquee e gli occhialini da nuoto e lenti avvolgenti per linee “sport and fashion”. Il Laboratorio Ottico Varesino nasce nel 1980, quando Daniele De Nardi, Paolo Corbetta e Mario De Nardi rile- vano un’azienda del settore esistente fin dagli anni ‘40. Mario entra in questa azienda nel 1943 come garzone diven- tando poi responsabile di produzione  e depositario del “sapere” trasferito poi a Daniele e Paolo che oggi continuano l’attività del Laboratorio insieme

a 11 collaboratori (quasi tutti giovani di cui 3 apprendisti) ed alcune collaborazioni esterne. La crisi non li ha intaccati. “I livelli di produzione sono al momento come lo scorso anno. Contiamo di superarli entro fine anno”. Daniele De Nardi e Paolo Corbetta sono sereni e realisti come lo sono gli imprenditori che sanno che non possono mai fermarsi e accontentarsi. “Le lenti oftalmiche sono catalogate dal Ministero della Salute come ausilio medico di classe 1. Sono un bene di prima necessità. Anche per questo dobbiamo adottare un protocollo CE di tracciabilità per la sicurezza di chi le utilizza. Abbiamo appena avuto un controllo. Tutto a posto, naturalmente”.

Oltre a un bene necessario per la salute il vostro è anche un prodotto di nicchia. E’ anche per questo che resistete alla crisi?

“Sì, ma non basta. Le nostre lenti ad altissima diottria sono prodotti fuori gamma che possono essere realizzate solo grazie a macchinari ad altissima tecnologia. Abbiamo, unici in Italia, impianti d’avanguardia e software speciali per gestirle. Ma anche questo non basta per fare le nostre lenti. Serve l’artigianalità”.

Cosa c’è di ‘artigiano’ in tutta questa tecnologia?

“Il know-how. Sappiamo come si fa. Sappiamo cosa chiedere alle mac- chine quando dobbiamo realizzare qualcosa di unico e personalizzato. Sappiamo farle “sbagliare” quando è necessario. Saper gestire la tecnologia è il nostro valore aggiunto: senza questo andrebbe perduta la nostra professionalità. Perché bisogna uscire dalle regole per creare”.

La professionalità: dove la si trova? Investendo in essa, che vuol dire continui aggiornamenti. Trovarla è più difficile. Le scuole specializzate che formano operatori ottici o, ancor meglio, periti ottici sono sempre meno anche nella nostra provincia che pochi anni fa poteva vantarsi di avere un vero e proprio distretto ottico. Alla fine la scuola è l’azienda.

Parliamo di ricerca: come si com- porta il Laboratorio Ottico Varesino? La prima direzione della ricerca è quella dei materiali. Che devono essere sempre innovativi perché lo siano anche i prodotti.  Ci forniamo interamente dall’estero dei semilavorati che sono costituiti per il 30% da vetri minerali speciali provenienti da USA, Germania e Francia e per il 70% da materiali organici sofisticati dal

Giappone e Sud Corea. C’è poi la ricerca di nuove tecnologie. Una ricerca che non si ferma mai: abbiamo contatti diretti con le aziende che producono i nostri impianti e che ci forniscono aggiornamenti costanti.

Da dove arrivano gli stimoli alla crescita e allo sviluppo?

E’ direttamente dal mercato che ci arrivano spunti e i pungoli per migliorarci. Un mercato sollecitato a sua volta dalla ricerca medico-scientifica che permette di effettuare analisi visive sempre più sofisticate e quindi prescrizioni ottiche più elaborate. La sfida è riuscire a rispondere in modo sempre più preciso e personalizzato.

Niente di standardizzato?

Certo esiste anche il prodotto standard, ma il nostro punto di forza è la flessibilità della produzione fuori gamma: la linea “Free form”, che ci consente di realizzare lenti con una curvatura speciale.

Chi sono i vostri concorrenti? Paradossalmente i nostri più importanti clienti sono anche i più importanti competitor. Ed è proprio attraverso il confronto serrato con loro che possiamo migliorarci, creando sinergie e partnership. Questa è la chiave per trovare sbocchi sui mercati sempre più ampi. Questo è l’impegno della nostra azienda per continuare a crescere.

Intuito, determinazione, logica di mercato: cosa prevale nelle vostre scelte?

“Tutto, non senza una certa dose di rischio… ma il vero movente è la passione per quello che facciamo: senza questa cinque anni fa non avremmo fatto il salto e oggi non potremmo rimanere a questi livelli.

Quali sono le vostre aspirazioni e le principali difficoltà che incontrate?

Vorremmo fare di più, produrre di più, ampliare i nostri impianti. Oggi abbiamo la necessità di collaborare in outsourcing con altre aziende per alcune finiture o lavorazioni complementari come i trattamenti antiriflesso. Potremmo portarli in azienda. Ma i freni sono molti e provengono principalmente dal mondo del credito. E’ così difficile capire che dare fiducia a chi ha prospettive è la miglior garanzia?

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